
PEZZI UNICI | Brevi interviste con uomini schifosi

di: David Foster Wallace
regia, drammaturgia: Daniel Veronese
traduzione: Aldo Miguel Grompone, Gaia Silvestrini
con: Lino Musella, Paolo Mazzarelli
disegno luci: Marciano Rizzo
direzione tecnica: Marciano Rizzo, Gianluca Tomasella
fonica, video: Marcello Abucci
realizzazione video: Alessandro Papa
responsabile di produzione: Gaia Silvestrini
assistente alla produzione: Gianluca Bonagura
produzione: Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, TPE Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts, Carnezzeria Srls
con il sostegno di: Timbre 4 Madrid, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Uno degli scrittori più amati degli Stati Uniti. Un regista argentino, maestro indiscusso della scena sudamericana. Due attori strepitosi. E un titolo, che senza dubbio colpisce. Ecco Brevi interviste a uomini schifosi di David Foster Wallace, che arriva in scena con la regia di Daniel Veronese e l’interpretazione davvero micidiale di Paolo Mazzarelli e Lino Musella.
È uno sguardo feroce, implacabile, quello di Foster Wallace, che con humor mai complice, dà vita a micro-racconti che svelano, con aguzza drammaticità, la condizione del maschio contemporaneo. Quel che emerge è un affresco comico, grottesco e doloroso di perversioni e meschinità, di ambizioni e violenze, di fallimenti e cinismo: esserini deboli o strafottenti, incapaci di capire o di parlare nella loro relazione con l’altro sesso. Sono ritratti che compongono un polittico di voci e vite, còlti in un quotidiano sempre sull’orlo della tragedia. C’è quello che insulta la moglie che lo sta lasciando, quello che vanta la propria capacità di trovare quella “che ci sta”; quello che sfrutta una deformità per far colpo…
Relazioni deviate e tossiche per una galleria di nuovi mostri, insomma, che Veronese compone con lucidità drammaturgica: traspone quei monologhi, quelle voci tutte maschili, in dialoghi tra uomo e donna, ma chiama due uomini a interpretare tutti i ruoli. Musella e Mazzarelli rispondono con straordinaria e calibrata adesione.
Parlando dei due protagonisti, Gianfranco Capitta ha scritto sul Manifesto: «Esprimono una sorta di abilità diabolica di portare con forza e grazia il pubblico in quella ragnatela di violenza e ironia che quei rapporti ineluttabilmente si rivelano essere». Per quanto sia stato scritto nel 1999, una decina d’anni prima che lo scrittore mettesse fine alla sua vita, questo Breve interviste a uomini schifosi supera il tempo, e guarda diritto al nostro presente.
Durata dello spettacolo: 80 minuti.
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